Mare nero

Bonjour mes femmes!
In lieve anticipo sul calendario, anche nel milanese il clima si va facendo primaverile, con giornate tiepide e soleggiate, già compatibili col relax di qualche ora su una sdraio del giardino per rinforzare l’abbronzatura.
Meglio ancora se accompagnata da un romanzo poliziesco, di quelli che si divorano in fretta, pagina dopo pagina.
L’ultimo, terminato ieri, è così interessante e scorrevole da meritare senz’altro alcune brevi righe per consigliarvelo.
Si tratta di ‘Mare nero’, della scrittrice pugliese Gabriella Genisi, già autrice di vari gialli Sonzogno, fra cui La circonferenza delle arance (2010), Giallo ciliegia (2011), Uva noir (2012) e Gioco pericoloso (2014), tutti centrati sulle indagini del vicequestore in gonna e tacchi Lolita Lobosco, definita “la poliziotta più sexy del Mediterraneo”, una vera professionista che sa mixare determinazione e charme, coraggio e grande intuito nella risoluzione dei casi più intricati.
Anche in Mare nero la bella detective indaga su una misteriosa vicenda: due cadaveri restituiti dal mare nei pressi di Bari, che si scoprono essere una coppia di fidanzati prossimi alle nozze, cioè la studentessa di biologia Marinella Alvino e il commercialista Luca Di Dio, entrambi partecipanti a un’esplorazione subacquea, in compagnia di amici, intorno al relitto di una nave sommersa.
Quello che in apparenza sembra essere un fatale incidente nasconde invece la trama di un delitto.
Da tale situazione iniziale, il romanzo si snoda in rapido crescendo tra il capoluogo pugliese illuminato dal caldo sole di settembre e le acque dell’Adriatico, i cui fondali celano verità scomode che i potenti di turno non vogliono fare emergere.
Ma la vicequestore, con l’aiuto dei suoi fidati collaboratori Esposito e Forte e del medico legale Franco Introna, partendo dall’inchiesta sulla morte della coppia, arriva a far luce sul torbido gorgo di un crimine ambientale quanto mai diffuso nelle cronache: il mare contaminato da rifiuti tossici.
Equipaggiata di mises Louboutin e noncurante del pericolo, la perspicace protagonista, dopo varie peripezie, riuscirà (ovviamente) a individuare i colpevoli e a consegnarli alla Giustizia.
Non intendo qui svelarvi altro per non farvi perdere il gusto di appassionarvi alla suspense di una narrazione calibrata, tesa e ricca di colpi di scena, ma vi assicuro che verrete anche voi conquistate da questa piacevole lettura!
Il romanzo, edito anch’esso da Sonzogno nel 2016, è il sesto della serie dedicata all’inquirente Lolita Lobosco, che in questa concitata avventura trova anche un nuovo amore…
È un personaggio a tutto tondo, ben articolato nei dettagli, e mi piace perché in lei si alterna timidezza e volontà, impavido impegno e una vena sottile di fragile malinconia.
Una donna multi-tasking, proprio come molte di noi, divisa tra il suo difficile lavoro, la cura di un look sempre femminile e la passione… per la cucina!
Non poteva infatti mancare un riferimento alla grande tradizione culinaria barese (ma nel contesto di una detective-story il piacere del buon cibo evoca naturalmente altri esempi famosi, da Nero Wolfe a Pepe Carvalho, da Maigret a Montalbano) e a tal proposito sappiate che in appendice al volume c’è una raccolta di ricette locali assolutamente da provare!
L’amore dell’autrice per la sua terra non traspare solo dalle belle descrizioni di Bari e dai piatti succulenti che propone, ma anche da un linguaggio che alterna talvolta l’italiano al dialetto, in chiave iperrealista, rendendo così i suoi personaggi ancora più autentici e verosimili.
Non per nulla Gabriella Genisi è stata definita da alcuni critici la versione femminile emergente di Andrea Camilleri.
Un complimento non da poco e del tutto meritato.
Attendo le vostre opinioni e vi saluto con un abbraccio a chiare lettere!
Buona lettura, mes Amis!