Imparare in libertà

Bonjour, chères amies!
Capiterà certo a tutte le neo-mamme che sono tra voi di pensare, come me, al futuro educativo dei propri piccoli, domandandosi quale sia la scelta migliore per la scuola materna.
Dopo più di un secolo di studi psicologici sappiamo infatti che proprio gli anni dell’infanzia sono determinanti per la formazione della personalità di ogni individuo.
Quindi, anche se Ginevra ha soltanto quattordici mesi, io mi sto già documentando sul tipo di asilo che vorrei scegliere per lei, parlandone spesso con Giovanni, che per fortuna è d’accordo con me nell’interesse particolare per il metodo Montessori, quel percorso di apprendimento dei fanciulli, orientato al pensiero pedagogico della storica e omonima fondatrice, che studia e mette in pratica attività a misura di bambino, per un naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale, entro spazi organizzati nei quali gli insegnanti incoraggiano l’autonomia e la collaborazione.
In questo modo, ogni piccolo/a impara al proprio ritmo ed è più motivato/a perché stimolata/o ad approfondire maggiormente gli interessi personali.
A noi piace l’idea di tale apprendimento collaborativo e creativo, perché così Ginevra avrà modo di interagire liberamente con compagni insegnanti, che saranno per lei esempi da seguire o interlocutori di un confronto intelligente.
Imparerà a non sentirsi sempre al centro dell’attenzione, ma a far parte di un gruppo operante per obiettivi comuni.
Come sapete, sono molto curiosa e, documentandomi su libri e sul web, ho letto che in età prescolare le scuole materne Montessori utilizzano, tra gli altri, anche il “metodo del travaso”, che consiste nello spostare oggetti pedagogici da un contenitore all’altro. Apparentemente semplici, in realtà queste azioni richiedono concentrazione e saperle ripetere da soli significa consolidare e ampliare le capacità di memoria e sviluppare la coordinazione oculo-manuale, importanti per il successivo apprendimento della scrittura, nonché utili a perfezionare la manualità e a stimolare l’autonomia cognitiva.
Sono rimasta davvero conquistata dal metodo delle strutture montessoriane, tanto che non vedo l’ora di portarvi la mia piccola.
Già immagino la vivacissima Ginevra che sperimenta e scopre le conoscenze fondamentali grazie a maestre proponenti e non impositive, attraverso laboratori dove possa fare esperienze didattiche in un ambiente agevole e divertente, insieme ai suoi compagni e alle sue amichette.
Ok, d’accordo, sto forse precorrendo troppo i tempi, ma, da brava mamma (che vorrei essere), mi piace prepararmi e pensarci un po’ in anticipo…
Aspetto come sempre i vostri simpatici commenti, perché, anche su tale argomento, possono rivelarsi per me fonti preziose di ispirazione e consiglio.
Forse alcune di voi conoscono bene questo metodo didattico per esperienze dirette di figli o figlie e quindi potrebbero offrire in amicizia qualche ulteriore suggerimento sia alla sottoscritta sia ad altre partecipanti di Touché che siano interessate o incuriosite.
Che ne pensate?

A plus, mes chères!