Intramontabile tubino

Bonsoir mes femmes!
Inizio il post di oggi con una citazione di Coco Chanel: “Il nero contiene tutto. Anche il bianco. sono d’una bellezza assoluta. È l’accordo perfetto”.
Anche per me il nero è affascinante, easy to wear, perfetto per il giorno e per la sera, una tinta che “veste” molto più di altri colori, con il suo effetto avvolgente, rassicurante.
Forse è per questo che spesso lo indossiamo con estrema disinvoltura.
È elegante, snellisce, è pratico da abbinare e –forse soprattutto– evoca nel nostro immaginario una gran quantità di riferimenti antichi e moderni, a largo raggio, anche talmente opposti da toccarsi nella chiusura di un simbolico cerchio: claustrale e sexy, licenzioso e puritano, borghese e ribelle, classy e punk, apocalittico e integrato, ognuno lo vede come vuole, e in questo risiede il suo mistero.
Abbinato al bianco, poi, dona un tocco raffinato anche alla mise più semplice.
E come non pensare all’ormai classica “petite robe noire” creata da Chanel nel 1926?
Anche se, riguardo a tale mitico capo, vale forse la pena di aprire una parentesi: il nero era già di moda nella Belle Epoque, specialmente negli abiti del maestro Jacques Doucet, e idem poco dopo nell’abbigliamento Decò, quando Paul Poiret lo utilizzava come sfondo per vesti esotiche drappeggiate, con motivi ispirati alle tradizioni orientali; quindi la vera rivoluzione di Coco partì dal coraggio di ‘togliere’ i disegni ornamentali nella proposta di un nero puro – unito a una cascata di bijoux- che riuscisse a sdoganare per sempre, in chiave modaiola, la sua pesante eredità funeraria.
Così, da allora, il tubino nero è chic.
E ancor più lo divenne quando, trent’anni dopo, Hubert de Givenchy lo rivisitò per il costume indossato dalla splendida Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (tra l’altro: proprio quell’abito è stato battuto all’asta da Christie’s per 410.000 sterline, cioè circa mezzo milione di euro… costosetto, no?)
Fu quella la svolta iconica e cinematografica che lo rese inossidabile alla patina del tempo, perennemente attuale.
Un capo basic che non può mancare nel guardaroba di ognuna di noi, adattissimo a diverse situazioni.
Protagonista di molti miei appuntamenti, lo ritengo ideale tanto per una riunione di lavoro quanto per un’esclusiva soirée mondana.
Corteggiato e reinterpretato dai maggiori stilisti, il “little black dress” compare da decenni nelle sfilate, con o senza spalline, più o meno lungo, in pelle o in seta… insomma, non c’è couturier che non l’abbia riproposto in qualche collezione, così come, dalle stars di Hollywood alle più note fashion influencers del pianeta, tutte lo hanno indossato in almeno un paio di pubbliche occasioni.
Un ‘must-have’ senza rivali, quindi, come dimostra un recente sondaggio, riportato dalla rivista inglese “Daily Mail”, secondo il quale il 75% delle donne considera il tubino nero il più importante outfit nella storia dell’abbigliamento moderno.
Bene, cifre a parte, veniamo alle foto: quello che ho scelto per voi oggi è firmato Zara ed è una rivisitazione più grintosa della versione classica.
Il tessuto è in crêpe verticale di poliestere elasticizzato: sinuoso e confortevole, segna la silhouette senza risultare eccessivamente fasciante. La lunghezza è al ginocchio, morigerata e sobria, ma la parte superiore lascia scoperte le spalle in uno scollo a ‘V’ con risvolti a scialle, per un appeal sensuale, benché raffinato.
La forma della scollatura ricorda infatti un morbido fiocco ed è il vero atout della mise, l’elemento che regala a questo abito un twist grintoso ma sognante.
Le maniche sono lievemente a pipistrello: un richiamo alla moda degli Eighties che tanto piace agli stilisti d’oggi e che dominerà la primavera 2017.
Infine, per rendere il mio look più ricercato e per sdrammatizzare un po’ il rigore del vestito, ho voluto accostare un paio di sandali sfiziosi siglati Patrizia Pepe: foggia flat, ma alzati da un plateau dritto in gomma a fasce black and white, mentre i due cinturini orizzontali hanno borchie luccicanti tonde e quadre.
Pratici e divertenti, sono stati amore a prima vista!
Che ne pensate di questa mise?
Termino ora, come di consueto, abbracciandovi forte e spero di ricevere tanti commenti interessanti dalla vena inesauribile della vostra simpatia!
À bientôt, mes Amis!

Foto : Johan Anastasiadis

Tubino : Zara

Sandali : Patrizia Pepe